Il presente lavoro pone la definizione di impresa sociale come suo fondamento teorico e si prefigge di verificare se le condizioni di sviluppo del modello siano connesse o meno alla distribuzione degli utili. Il tema è al centro del dibattito scientifico e politico, tanto a livello nazionale quanto internazionale. Alcuni Autori ritengono che la distribuzione di utili comporti una riduzione della qualità dei servizi erogati e risulti, pertanto, incompatibile con le finalità sociali dell’ente; altri affermano, al contrario, che essa consente un miglioramento delle performance sociali, grazie ad una gestione economico-finanziaria più equilibrata. In Italia, la recente riforma dell’impresa sociale si inserisce in questo ambito. Come è noto, infatti, il legislatore delegato, pur ribadendo l’assenza di scopo di lucro, ammette una limitata distribuzione di utili e avanzi di gestione. Gli Autori si prefiggono di analizzare gli effetti che tale distribuzione può ingenerare sullo sviluppo dell’impresa sociale attraverso un’indagine empirica e una rilettura, in chiave economico-aziendale, della nozione di profitto.
La rimozione del divieto assoluto di distribuzione di utili e avanzi di gestione nell'impresa sociale. Opportunità e rischi / Cosentino, Antonietta; Di Stefano, Cristina; Magistro, Angela. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 1-19. (Intervento presentato al convegno L’impresa sociale oltre la riforma tenutosi a Trento).
La rimozione del divieto assoluto di distribuzione di utili e avanzi di gestione nell'impresa sociale. Opportunità e rischi
Cosentino, Antonietta
;Magistro, Angela
2018
Abstract
Il presente lavoro pone la definizione di impresa sociale come suo fondamento teorico e si prefigge di verificare se le condizioni di sviluppo del modello siano connesse o meno alla distribuzione degli utili. Il tema è al centro del dibattito scientifico e politico, tanto a livello nazionale quanto internazionale. Alcuni Autori ritengono che la distribuzione di utili comporti una riduzione della qualità dei servizi erogati e risulti, pertanto, incompatibile con le finalità sociali dell’ente; altri affermano, al contrario, che essa consente un miglioramento delle performance sociali, grazie ad una gestione economico-finanziaria più equilibrata. In Italia, la recente riforma dell’impresa sociale si inserisce in questo ambito. Come è noto, infatti, il legislatore delegato, pur ribadendo l’assenza di scopo di lucro, ammette una limitata distribuzione di utili e avanzi di gestione. Gli Autori si prefiggono di analizzare gli effetti che tale distribuzione può ingenerare sullo sviluppo dell’impresa sociale attraverso un’indagine empirica e una rilettura, in chiave economico-aziendale, della nozione di profitto.File | Dimensione | Formato | |
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